Salerno di notte

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SALERNO SENSACIONAL

martedì 29 luglio 2014

NEL PRINCIPIO ERA LA PAROLA (8)


Non abbiamo molte informazioni sulla fanciullezza di Gesù Cristo. Dopo gli avvenimenti collegati alla sua nascita, i Vangeli fanno un salto di una decina d’anni. 

Siamo a Gerusalemme, ogni anno Giuseppe vi porta la famiglia per festeggiare la Pasqua Ebraica. Dopo la celebrazione, iniziano il lungo viaggio di ritorno a casa. Quando si fermano, alla fine della giornata, non riescono a ritrovarlo, lo cercano fra i parenti e gli amici, ma Gesù non è con loro! Allora tornano a Gerusalemme a cercarlo. Infine lo ritrovano nel tempio, sta ascoltando i maestri del tempio, ponendo loro molte domande. 

Non dobbiamo pensare che per Gesù sia stato facile l’ubbidienza e la sottomissione ai suoi genitori. Dio ha creato gli uomini col libero arbitrio, se Lui avesse nutrito la sua mente e il suo cuore di cose sbagliate, avrebbe cominciato a comportarsi male e a peccare. Alla nascita, nel codice genetico di un individuo, sono impresse alcune caratteristiche fisiche, il colore dei capelli, il ritmo della crescita e innumerevoli altri particolari. La personalità, però, oltre a derivare dai geni, si ricava anche da esperienze acquisite, quindi dalla famiglia, dall’ambiente in cui si vive e da cui si assorbono informazioni e credenze, dalle esperienze giuste e sbagliate che influiscono sul proprio sviluppo mentale ed emotivo. E il tutto  forma e trasforma nel tempo la personalità. 

Senz’altro essere nato in una famiglia devota, in cui i genitori si prendevano cura dei suoi bisogni spirituali insegnandogli ad amare Dio, contribuì a quello che poi diventò da grande. Visto in questa luce si può comprendere le difficoltà che Gesù avrebbe avuto nella società moderna. 



Oggi i genitori, sono sottoposti a maggiori pressioni e preoccupazioni per quanto riguarda il procurarsi le cose materiali di cui la famiglia ha bisogno. Difficilmente riescono ad avere un contatto diretto con i figli. Delegano l’asilo, poi la scuola e la televisione ai trasmettere ai figli istruzione e valori. Non sono aiutati neanche dall’ambiente e dalla società, che hanno accantonato, per non dire dimenticato, i valori spirituali, sostituendoli con altri tipi di valori e priorità. 

Alcuni genitori moderni sotto l'aspetto spirituale sono un completo fallimento. Si preoccupano dei figli, ma sono in grosse difficoltà. Sono incerti, per esempio, su cosa sia giusto trasmettere ai figli come valori o ideali. In passato essi facevano riferimento alla Bibbia come fonte di verità. Prevaleva nella società una mentalità religiosa. La tolleranza, la modestia e la bontà, erano priorità nella vita da trasmettere alle generazioni future. I genitori d’oggi, su queste cose hanno le idee molto confuse.

Un sondaggio recente condotto in Gran Bretagna ha rivelato che genitori e figli in molte famiglie si ritrovano a condividere mediamente solo quarantacinque minuti al giorno. Di solito, questa piccola parte della giornata è impiegata a mangiare oppure a guardare la televisione, oppure a fare tutte e due le cose contemporaneamente. Quasi mai per parlarsi e guardarsi negli occhi. 

Ci si può meravigliare del degradamento spirituale nella società umana?


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