Salerno di notte

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SALERNO SENSACIONAL

giovedì 12 maggio 2016

LA SALERNO CHE FU! (72)


Ma nella Salerno che fu, quando il Generale Inverno faceva veramente il suo dovere, come facevano ad addormentarsi la notte? 

Avete mai sentito parlare del Prete? 
il Prete di cui parlo era un'apparecchiatura costituita da una specie di marmitta di rame contenente della brace, sormontata da un'incastellatura di legno, per evitare che le lenzuola e le coperte prendessero fuoco.



C’era anche chi ricorreva ad un aggeggio poi caduto in disuso: la bottiglia di acqua calda. In principio si trattava di un contenitore di zinco o di stagno a forma di bottiglia, in cui si introduceva l'acqua bollente. Dopo di che, bisognava avvitare accuratamente il tappo, magari servendosi di un pappagallo, che non è il pennuto omonimo ma quell'arnese da idraulico che prende il nome dalla sua somiglianza. Di solito, se non si avvitava bene il tappo, il recipiente cominciava a perdere lentamente il contenuto verso le prime ore del mattino, quando l'acqua calda era diventata gelata. 



A quei tempi nei letti matrimoniali i coniugi non dormivano mai da soli, li dividevano con almeno tre o quattro bambini, così quando si svegliavano con le lenzuola bagnate, non erano in grado di capire subito se l'acqua era uscita dalla bottiglia o dalle creature. Per cui, tanto per non sbagliarsi, sculacciavano i bambini nel sonno e si ripromettevano di stringere meglio il tappo la sera successiva.

Col passare del tempo il rigido recipiente venne sostituito con una «borsa calda». Questa era un involucro di gomma, rivestita in seguito di morbida stoffa a disegni scozzesi. L'acqua vi si manteneva calda più a lungo. 

Ma questa probabilmente l’abbiamo conosciuta anche noi.

Per chi ama le storie della Salerno che fu:
http://rideresalerno.blogspot.it/2016/05/la-salerno-che-fu-71.html

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