Un mercante di cammelli viaggia con i suoi uomini attraverso il deserto del Sahara.
Il gruppo monta le tende per la notte, e pianta dei pali nel terreno per legarci i cammelli. Poi uno di loro va dal mercante e gli dice:
<< Cosa facciamo? Ci sono diciannove pali e venti Cammelli. come leghiamo l’ultimo? >>
Il Mercante risponde:
<< I cammelli sono animali stupidi. Fate finta di legarlo, e lui starà fermo tutta la notte. >>
Così fanno, e il cammello rimane lì, immobile, tutta la notte. Il mattino dopo, smontate le tende, il servitore incaricato ritorna dal Mercante:
<< Abbiamo un problema. Tutti i cammelli sono pronti, tranne quello che abbiamo legato per finta, rifiuta categoricamente di muoversi. >>
E' il Mercante dice:
<< Vi siete dimenticati di slegarlo. >>
Fingono di slegarlo e il cammello riparte.
Questa storia dimostra in maniera metaforica la reale condizione della razza umana. Abbiamo paura di cose che non avverranno mai. Siamo legati a cose che non esistono. Illusioni, menzogne, false credenze, e noi siamo li a considerare importanti cose stupide.
Tutti sono convinti che la felicità dipende dall'avere, dal possedere, dal dominare gli altri, ma non è così, e chi vuole capirlo?
Eppure Cristo lo ha insegnato chiaramente duemila anni fa, e le sue parole risuonano di continuo nelle immortali pagine di un libro molto, molto antico:
<< Tenete l’occhio semplice, anche quando una persona ha abbondanza, la sua vita non dipende dalle cose che possiede! >>
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